COVID-19  - Ivana VERONESE
Veronese: non dimenticare i lavoratori fragili
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28/10/2020  Occupazione.  

 


Abbiamo chiesto, da tempo, al Governo un aggiornamento del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, oramai risalente al 24 aprile scorso. Abbiamo inviato - insieme a CGIL e CISL - una nostra proposta che, alla luce dei recenti sviluppi della pandemia, fornisce nuove indicazioni in particolare sulla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori fragili. Ad oggi nessuna risposta.

Con la conversione in legge del decreto agosto - la n. 126 del 13 ottobre scorso – si sono esposti ulteriormente quei lavoratori e quelle lavoratrici che avrebbero dovuto essere, invece, i più tutelati, i più protetti. Sono le lavoratrici e i lavoratori fragili, affetti da gravi patologie o disabili, che a causa della loro vulnerabilità sono i più esposti di altri al rischio di contagio.

La legge prevede, per loro, dal 16 ottobre lo svolgimento del proprio lavoro in modalità agile, anche attraverso la destinazione a una mansione diversa da quella ricoperta precedentemente. Impossibile per tanti, come sappiamo. Perché a svolgere il lavoro in modalità agile non potranno certo essere i commessi, gli autisti o gli operatori socio-sanitari ad esempio. E in molti casi, sarà difficile – se non impossibile – adibirli ad altra mansione.

Quali, quindi, le tutele per loro?

Occorre mettere in campo misure efficaci e interventi non solo per la protezione della loro salute ma anche per scongiurare il loro licenziamento. Proprio a causa di questa disposizione sono tanti, infatti, i lavoratori fragili che sono stati costretti ad utilizzare giornate di ferie o permessi o periodi di malattia, superando in alcuni casi il limite massimo di comporto, e che per questo rischiano il licenziamento senza, peraltro, poter usufruire di nessuna misura di sostegno al reddito.

Non possiamo più permettere che ad essere dimenticati siano ancora le lavoratrici e i lavoratori la cui unica colpa è quella di essere soggetti maggiormente esposti al contagio.

Come UIL, ci impegneremo sempre per la tutela e la salvaguardia di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Soprattutto dei più fragili. Chiediamo quindi al Governo che avvii quanto prima un tavolo di confronto con le parti sociali per porre finalmente una soluzione a questo grave vuoto normativo.

 


Roma, 28 ottobre 2020