RAPPORTO ISTAT SU NATALITA’  - Silvana ROSETO
Roseto: invertire trend negativo delle nascite attraverso politiche mirate
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25/11/2019  Welfare.  

 

 

Dichiarazione di Silvana Roseto, Segretaria confederale UIL

 

L’ISTAT con il Report “Natalità e fecondità della popolazione”, pubblicato oggi, ci fornisce i dati relativi alle nascite nel nostro Paese.

 

Con 439.747 bambini, 18 mila in meno rispetto al 2017, si conferma ancora un trend negativo delle nascite; l’età media delle donne arriva a 32 anni e diminuiscono anche i nati con almeno un genitore straniero (quasi 11mila in meno).

 

Un Paese che invecchia e che conferma una situazione molto allarmante: fare figli in Italia è un lusso per pochi e la causa principale è proprio la difficoltà di conciliare i carichi di cura della famiglia con figli, ma anche parenti non autosufficienti, con il lavoro. 

 

Sempre l’ISTAT, con il recente Rapporto "Conciliazione tra lavoro e famiglia”, conferma come la conciliazione dei tempi di vita e lavoro incida sulla natalità e rappresenti un grande problema per i genitori, soprattutto per le madri il cui il tasso di occupazione, tra 25 e 54 anni, è del 57% a fronte dell'89,3% dei padri. A questo si aggiunge la scarsità di offerta e la difficoltà di accesso a servizi e percorsi educativi  di qualità per l’infanzia, che ci vede ancora lontani dagli obiettivi di Lisbona.

 

Per invertire questo trend negativo, che mina fortemente la stabilità del nostro Paese da un punto di vista di tenuta sociale, lavorativa, economica e più in generale di reale sviluppo futuro, sono necessarie politiche mirate, che vedano una grande attenzione alla conciliazione tempi di vita e lavoro, un’offerta di servizi e percorsi per l’infanzia, equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale e a costi accessibili che devono tendere alla gratuità.

 

La stessa fattispecie dei congedi per i genitori va rivista e migliorata, partendo dal riconoscimento, in linea con la direttiva Europea sulla Conciliazione, di almeno 10 gg di congedo di paternità.

 

E’ oramai confermato che quei Paesi in cui c’è una rete di servizi socio-educativi diffusa, flessibile e di qualità, e dove vi è la possibilità di accedere a permessi e congedi remunerati in relazione alla genitorialità e/o a sistemi di organizzazione di lavoro flessibili, presentano tassi crescenti sia di natalità che di accesso partecipazione delle donne al mondo del lavoro.

 

 

Roma, 25 novembre 2019