Sarebbe molto utile che la Ragioneria Generale dello Stato contribuisse a realizzare un´operazione verità sull´importo della spesa per pensioni e della spesa per l´assistenza. È più che mai opportuno, a tale proposito, restituire rapidamente la commissione istituzionale, per operare questa separazione e dimostrare all’Europa che la spesa per pensioni in Italia è in media, e in qualche caso al di sotto, con quella degli altri paesi.
Bisogna, quindi, continuare come già fatto con l’ape sociale e quota 100, a reintrodurre una flessibilità di accesso alla pensione intorno ai 62 anni.
L´adeguamento automatico all’aspettativa di vita e il sistema dei coefficienti, richiamati dalla Ragioneria, sono profondamente iniqui e penalizzano due volte i lavoratori, perché innalzano l’età di pensionamento e, al contempo, modificano il coefficiente di trasformazione. In questo modo si continua a fare cassa sui lavoratori e pensionati.
Per la UIL bisogna operare una revisione dell´automatismo all’aspettativa di vita differenziandolo in relazione alle diverse tipologie di lavoro e bisogna modificare al contempo il meccanismo dei coefficienti assegnandolo per coorti di età.
Su questi temi e sull´insieme del sistema previdenziale il Governo deve aprire subito un confronto con le parti sociali.
Roma, 11 settembre 2019