UNIONE EUROPEA  - Carmelo Barbagallo
Vice Presidente UE incontra le parti sociali. Barbagallo: bene dialogo, ma in Italia manca.
Per Renzi Italia riparte? Ma il problema è: dove va?
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29/04/2016  Internazionale.  

 

 

 

Oggi, a Roma, presso la sede della Commissione europea in Italia, il vice Presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha incontrato le parti sociali per un confronto sulla situazione economica e sociale nel nostro Paese e nell'Unione. 

 

Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha iniziato il suo intervento apprezzando l'impegno manifestato dalla Commissione sul fronte del dialogo sociale: "Purtroppo - ha detto il leader della Uil - in Italia questo dialogo non c'è, nel frattempo ci alleniamo con voi!". All'inizio della riunione, è stata mostrata una vecchia brochure del 1952 che menzionava i compiti della CECA e che prospettava un futuro denso di speranze e rosee prospettive per l'Europa unita. "Quella locandina - ha chiosato Barbagallo - andrebbe incorniciata per rappresentare quella che era e, purtroppo, è rimasta ancora un'utopia!". Nel merito, infatti, il Segretario della Uil ha rimarcato che la "prospettiva economica e sociale, sia italiana sia europea, è  sbagliata: in particolare, la crescita del nostro Paese è al di sotto della media dell'Unione. Alcune dinamiche salariali registrate di recente sono le più basse dal 1982. Inoltre, l'occupazione cresce a ritmi da prefisso telefonico, mentre quella giovanile resta al palo o diminuisce: sono stati dati 18 miliardi alle imprese che hanno prodotto risultati modesti e che, invece, avremmo potuto destinare alla realizzazione di investimenti produttivi. Renzi commenta alcuni dati odierni dichiarando che l'Italia riparte, ma il problema è: dove va? Peraltro - ha ribadito il leader della Uil - siamo uno dei Paesi con il più alto tasso di evasione fiscale, mentre, il tasso di produttività, che è un problema di sistema, è tra i più bassi". Barbagallo ha poi ricordato che il Governo italiano "continua a essere inadempiente rispetto a due sentenze della Corte costituzionale, una sulle pensioni e l'altra sui contratti del pubblico impiego, non adeguando completamente le prime e non rinnovando ancora i secondi. Noi - ha proseguito il Segretario - non vogliamo rinunciare al contratto nazionale e vogliamo diffondere quello aziendale, ma le imprese non ce ne danno la possibilità". Infine, un riferimento alla politica europea. "Stiamo ancora aspettando di capire se e come funziona il piano Junker, basato su moltiplicatori economici virtuali e del quale non abbiamo ancora visto un euro. La sensazione - ha concluso Barbagallo - è che l'Europa si stia disgregando: non possiamo permettere che si erigano reticolati e nuovi muri, perché il rischio è che non circolino più persone, idee e merci. Il nostro auspicio è che il vice Presidente voglia rappresentare in Europa   queste nostre preoccupazioni".

 

 

29/04/2016