PRIVATIZZAZIONE POSTE  - Carmelo Barbagallo
Barbagallo: il processo di privatizzazione deve essere sottoposto a condizioni
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31/07/2015  Sindacato.  

 

 

Per evitare danni economici e sociali irreparabili, il processo di privatizzazione di Poste Italiane deve essere sottoposto ad alcune essenziali condizioni. Occorre, innanzitutto, garantire l'unicità del gruppo e impegnarsi, pur in una logica di flessibilità, al mantenimento dei livelli occupazionali. Per la Uil, questi sono presupposti fondamentali, altrimenti saremmo contrari al piano di riforma e al progetto di privatizzazione. Condividiamo l'intento di puntare a un azionariato diffuso e a una democrazia partecipata dei lavoratori.

 

Come dimostrano i dati economici presentati, l'Azienda funziona, è florida e crea ricchezza, anche grazie al fatto di essere un naturale collettore dei risparmi delle famiglie italiane: è logico, dunque, che proprio le famiglie, attraverso il meccanismo della public company, ne diventino i naturali proprietari.

 

Peraltro, un azionariato diffuso metterebbe Poste al riparo da eventuali scalate ostili, la preserverebbe dallo spacchettamento e da conseguenti azioni di sciacallaggio: abbiamo un patrimonio italiano, dobbiamo difenderlo. Tutto ciò richiede un confronto serrato tra impresa, sindacati e Governo. Chiediamo, dunque, che, in tempi brevi, il Ministero dell'Economia e delle Finanze convochi il sindacato e attivi un tavolo dove discutere di tutti questi aspetti, per la tutela dei lavoratori e per un efficiente servizio ai cittadini.

 

Roma, 31 luglio 2015